Chi fa un lavoro creativo lo sa, ci si sente continuamente sotto pressione. Ogni giorno devi essere la migliore versione di te stesso, perché non puoi permetterti di proporre soluzioni che funzionano a metà. Se hai avuto una grandiosa intuizione ieri, oggi non puoi certo vivere di gloria né tantomeno dormire sugli allori. E allora come si fa?

“Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un’idea, ed io ho un’idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.”

George Bernard Shaw

E anche più di due, oserei aggiungere. Perché da pensiero nasce pensiero: la creatività non è mai qualcosa di statico, è un processo, un flusso in divenire. Se impari a confrontarti e a condividere sei sulla strada giusta. Lo scambio è sempre vincente perché apre la mente. Chi è creativo, soprattutto se alle prime armi, tende per natura ad essere un po’ possessivo. Non è colpa sua, è come un innamorato nella sua fase iniziale. È una bella sensazione, ma se vuoi che il rapporto cresca devi imparare ad andare oltre. Parafrasando, se tieni per te le tue brillanti illuminazioni non serve a nessuno, nemmeno a te. A volte, dopo aver chiuso un bel progetto, ci capita di complimentarci a vicenda: “Buona idea che hai avuto!” “Io? Ma no, in realtà lo spunto me l’hai dato tu.” Quando un team riesce ad arrivare a questo tipo di complicità in cui non riesci più a ricordarti chi ha pensato che cosa, ma conta solo il risultato finale… ecco, in questi momenti ti accorgi che hai veramente centrato l’obiettivo.